Diventi ciò che mangi.

In queste semplici parole si racchiudono le risposte a quelle molteplici domande che milioni di persone continuano a porsi per cercare di risolvere piccoli o grandi problemi che interferiscono nella vita di ognuno di loro.

Il nutrirsi ha molti significati, non solo il semplice soddisfare il proprio senso di fame ma, mangiare significa introdurre alimenti che contengono energia indispensabile per il mantenimento di un corretto funzionamento organico e vitale, ma, anche regolare in modo generale l’organismo (sistema nervoso, immunitario, ed endocrino) DNA incluso. La corretta alimentazione si può definire, a parer mio, un vero e proprio rapporto con il cibo che permette di mantenere un equilibrato status di salute.

Con il termine dieta non si indica necessariamente un regime alimentare con il fine di perdere peso corporeo ma, diversamente da come la pensano alcuni esperti del settore, indica una selezione logica di alimenti senza eliminare totalmente sostanze indispensabili per la vita come carboidrati, proteine e grassi, perché è un errore pensare che siano il motivo dell’eccesso di grasso nel nostro corpo. La mancata assunzione di queste sostanze (casi patologici a parte) comporterebbe sì una diminuzione del peso corporeo, ma soprattutto, rischierebbe di accelerare il processo di “distruzione” della salute fisica. Lo stesso discorso si può fare al contrario; l’eccesso di cibo fa bene? No, mangiare troppo e male può portare a problemi patologici molto gravi che possono indurre, se non curati, anche alla morte. Dieta significa “Stile di Vita”, cioè quei comportamenti, non solo collegati all’alimentazione, che vanno ad incidere sulle attività abitudinali di ogni individuo.

L’organizzazione mondiale della sanità (OMS) ci parla di salute, intesa come la capacità di un soggetto o di un gruppo di soggetti di realizzare le proprie aspirazioni e i propri bisogni. Lo scopo non è raggiungere una forma fisica perfetta, ma ricercare la salute deve essere inteso come conseguenza della vita quotidiana, come risorsa per la vita di ogni giorno e non come l’obiettivo della vita. Cattive abitudini alimentari possono infatti, causare non solo lo sviluppo delle malattie, ma anche il funzionamento imperfetto dell’organismo. La macchina corpo per mantenersi in buona salute e funzionare a pieno regime ha bisogno di carburante, ossia di ricevere tutti i giorni una quantità corretta di nutrienti e di energia alimentare, attraverso un ampio e vario consumo di cibo, accompagnato da una buona dose di movimento "libero". Dopo aver fatto questa breve, ma importantissima premessa, ritorniamo sull’argomento di cui il titolo evidenzia, educando alla salute a km 0.

"Il ritorno al passato per star meglio nel futuro", parole che indicano la necessità di tornare al consumo dei prodotti a km 0, che non viaggiano da continente in continente percorrendo migliaia di km per essere messi sulle nostre tavole , quando disponiamo di un patrimonio UNICO a livello alimentare. Prodotti che non devono essere trattati con conservanti e sostanze chimiche per mantenere la loro freschezza e bellezza; prodotti ricavati dal territorio in cui viviamo in modo da incentivare l’economia interna; prodotti che ti permettono di avere un rapporto diretto con il produttore e far si che il consumatore nel fare la spesa a km 0, dal canto suo, sa di comperare merce freschissima, che non ha subito rincari o alterazioni dovute al trasporto. Con questo modo di fare la spesa, impareremo inoltre a conoscere la stagionalità e la tipicità dei prodotti, divenendo dei consumatori consapevoli e preparati.

"Educare le persone a non diventare prodotti del prodotto sbagliato è il primo passo verso la salute".

Marco Magnani

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